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OltreFood Coop
6° tappa: la cantina La Bandina a Torrechiara.
Gennaio 23, 2021 by Davide Pagani in OltreFood Coop

Dopo la pausa natalizia riprendiamo i racconti delle nostre pedalate alla scoperta dei produttori e amici di OltreFood, e non potevamo che iniziare brindando al nuovo anno con le bolle emiliane dell’Azienda Vitivinicola La Bandina.

Da Parma raggiungiamo Torrecchiara tramite stradine interne parallele alla trafficatissima Provinciale per Langhirano. Abbiamo pedalato lungo questo percorso per decine di volte, ma arrivare ai piedi della fortezza Ducale resta sempre una grande emozione. Questa volta scegliamo di intraprendere la salita di Goiano (a destra del parcheggio sottostante il Castello), un’ascesa breve ma che per qualche centinaio di metri tira parecchio, con pendenze che superano costantemente il 10%.

Una volta arrivati sulla costa della collina si rimane estasiati dal panorama. La salita verso il nostro obiettivo continua circumnavigando la rocca dall’alto ma con la scusa di qualche scatto che immortali l’epica impresa, ci fermiamo per riprendere fiato.

Proseguiamo e dopo un paio di chilometri arriviamo in località La Bandina, da qui il nome dell’azienda.

Dittico Cinzia

Ci aspetta davanti alla cantina Cinzia, una donna che fin dalla prima telefonata si è mostrata disponibilissima e accogliente.  Notiamo subito che adora raccontare la propria storia, con un po’ d’ironia e sempre accompagnata da un sorriso affettuoso.

La prima caratteristica che ci stupisce di questa realtà è che sia una vera azienda a conduzione familiare, con ben quattro generazioni ancora presenti e operative. Dal nonno di Cinzia (quasi centenario) che non salta mai un giorno per prendersi cura dell’orto, fino al suo primogenito (ventitreenne). Tutti insieme lavorano i 13 ettari di vigneti, alcuni di proprietà e altri in affitto: “Vedete queste particelle sparse?” ci dice indicando la collina “abbiamo deciso di posizionare le vigne in posti diversi per evitare che gli eventi atmosferici condizionassero negativamente tutto il raccolto. Come per esempio la grandine, che solitamente è molto localizzata”.  

Passeggiata tra i vigneti

L’idea dell’azienda vitivinicola è nata nel 1998 quando,a 25 anni, Cinzia e suo marito decidono di vendere la casa in città a Parma, lasciare i loro lavori e ristrutturare la seconda casa in collina trasformandola in cantina per la produzione di vino. Il tutto con in grembo il primo figlio. Una scelta audace e coraggiosa, quasi pionieristica se pensiamo al contesto culturale di vent’anni fa. Oggi invece questo processo è stato sdoganato diventando un po’ più “comune” e, a volte, improvvisato perchè quello agricolo è un mondo tanto affascinante quanto idealizzato.

La vigna principale si sviluppa sul versante ovest della collina che guarda verso Felino (una delle zone più amate dai cicloamatori locali), le pendenze sono impegnative ed è particolarmente faticoso per chi deve vendemmiare. Quando camminiamo con Cinzia capiamo le difficoltà che incontra il vendemmiatore. Non dovrà preoccuparsi solo di tagliare i grappoli più belli, di resistere al caldo settembrino ma, il coraggioso aiutante, in alcuni punti deve anche aggrapparsi ai pali del vigneto per aiutarsi a risalire la costa.

Raggiungendo affannosamente l’apice si riesce ad ammirare l’immensa distesa della pianura padana con scorci delle Alpi nelle giornate più terse d’inverno: un osservatorio incantevole.

Costa con vigna

Considerato che la vigna più vecchia che hanno è stata impiantata più di sessant’anni fa, lavorare con i vitigni più popolari della nostra zona è stata una scelta naturale. Dalla Malvasia al Lambrusco, dalla Barbera e Bonarda al Sauvignon ma il vino preferito da Cinzia è il Moscato. “In realtà non è un vino vero e proprio ma un semi fermentato con bassa gradazione alcolica (4%) ottenuta da due varietà diverse, una che regala l’intensità e l’aroma e l’altra che conferisce acidità” ci spiega “Si ottiene così un vino dolce che non lascia la sensazione zuccherina in bocca, a volte sgradevole, ma beverino e fresco”.

Grazie al lavoro quotidiano in vigna, vengono prodotte all’incirca 70 mila bottiglie all’anno lavorando solo le loro uve, senza acquistarle da altre aziende.

Nel loro piccolo magazzino gestiscono tutto il processo dalla fermentazione all’imbottigliamento e all’etichettatura.

Le bottiglie di vino

“Come viticoltori, non ci interessa fare quantità infatti la resa in vigna è sempre sotto il limite del disciplinare dei vini dei Colli di Parma” tiene a precisare Cinzia mentre accarezza delicatamente i chicchi ancora acerbi “Così come la quantità di solforosa che utilizziamo. Ne aggiungiamo sempre il minimo indispensabile per non avere problemi durante la posa in bottiglia. Sarebbe molto interessante se in futuro le cantine potessero scrivere la quantità aggiunta di solforosa per fa sì che il consumatore possa decidere autonomamente il vino che ritiene più “pulito”.”

Un altro prodotto di cui vanno orgogliosi è la grappa, prodotta solo in certe annate quando c’è una buona uva. Le vinacce ottenute dalla svinatura vengono raccolte e portate in una distilleria di Asti la mattina successiva per essere trasformate in 3 tipi di grappa differenti ( di Barbera, di Malvasia e Moscato, e barricata).

Barrique La Bandina

Parlando con Cinzia ci racconta che, pur non aderendo alle certificazioni Bio, per loro l’ambiente è al primo posto, nel suo piccolo prova a creare un luogo di lavoro adatto allo sviluppo della biodiversità. Come spesso accade per chi abbraccia questa filosofia, nelle vigne sono collocate diverse arnie in quanto le api sono le “sentinelle nomadi dell’ambiente”.

“Effettuiamo un numero di trattamenti minimi per evitare di perdere il raccolto. Infatti, prima ancora di pensare al prodotto finale, mi preoccupo di vivere in un ambiente sano, non dannoso per la mia famiglia”.Ed è anche per questo che La Bandina ha deciso di iniziare la collaborazione con Oltrefood: “un’iniziativa attuale, bella, perché l’attenzione che la cooperativa rivolge all’ambiente è esemplare e si sposa perfettamente con l’idea della nostra cantina” si confida la vignaiola “Inoltre si tratta di un ambiente aperto, poco inquadrato e dogmatico: le persone che rappresentano la comunità di Oltrefood sono semplici.”

Degustazione cantina La Bandina

Con il sole che inizia a nascondersi dietro la collina, decidiamo di ritornare verso Parma rinfrancanti dal pensiero che buona parte del percorso sia in discesa. Ma dobbiamo ugualmente prestare attenzione, Cinzia ci ha donato diverse bottiglie che abbiamo caricato nelle borse da bici e dobbiamo preoccuparci di non romperle. Le abbiamo aperte quest’inverno brindando al nuovo anno e pensando alla campagna e al sole dell’estate che aspettiamo trepidanti.

Castello di Torrechiara
Vista sulla costa di Felino con vigna
dittico paesaggistico

AZ. VITIVINICOLA LA BANDINA

Strada Bandina, 3 – Casatico di Langhirano (PR)
Tel: 39 0521 355166
E-mail: cinzia.labandina@gmail.com
www.labandinavino.it
Davide e Cinzia in vigna
Cinzia con il marito
Oltrefood Coop Parma

OLTREFOOD COOP

Borgo Santo Spirito 44, Parma
Tel. 0521-1512252
www.oltrefoodcoop.it
FB /oltrefood

Ringraziamo Mauro Carbonaro per le foto e Marta Razzetti per l’editing di ogni articolo.
Se gli scatti vi sono piaciuti, seguite il lavoro di Mauro sul suo sito maurocarbonaro.myportfolio.com oppure FB e IG.

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Davide Pagani

CHI SONO

DAVIDE PAGANI

Cicloturista enogastronomo.
Nel tempo libero adoro
girare con la mia bici
per andare a scoprire
nuovi territori e produttori!
L'Italia in bici è ancora più bella

 

 


 

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